
Su suggerimento di Viani, nel 1961-62 il Milan è consegnato nelle mani di Nereo Rocco. La partenza non è eccellente, e il peggio è raggiunto a Novembre, quando i rossoneri lasciano le penne a Firenze (5-2). Rocco è sul piede di partenza, ma Rizzoli lo invita a ripensarci. Il tecnico, d'accordo con la società, chiede ed ottiene la testa di Jimmy Greaves, funambolico laterale offensivo capace di grandi iniziative palla al piede, ma che nelle relazioni interpersonali si muove come un elefante in una cristalleria.
Per questa ragione il tecnico triestino decide che non fa più al caso del Milan nonostante sia costato un occhio della testa. La scelta è giusta e lo scudetto è servito.
Sacchi, quando arriva nel 1987, non ottiene nell'immediato i risultati sperati. A Ottobre giunge anche l'eliminazione al secondo turno di Coppa UEFA.
Alla squadra chiede di seguirlo e la stessa richiesta giunge da Berlusconi: "Questo è l'allenatore che ho scelto; se non siete d'accordo, quella è la porta". Il 25 Ottobre 1987 il Milan è a Verona, e per tutti la città di Romeo e Giulietta potrebbe essere il capolinea di Sacchi pronto a cedere la guida del Tram Milanista. Non solo per il tecnico, ma anche per l'orgoglio la squadra sfodera una prestazione di tutto cuore.
Da un cross di Alberico Evani scaturisce la deviazione aerea di Pietro Paolo Virdis che batte Giuliani dopo quaranta minuti. Nella ripresa si apre la sfida Gullit-Giuliani , vinta dal portiere dei gialloblù, che in una circostanza si salva con l'aiuto del palo. Ancelotti a fine gara viene espulso, "ma chi se ne importa", pensa Sacchi, che in quel preciso istante prende in mano il Milan per portarlo dove in pochi immaginerebbero.
Fonte: Giuseppe Di Cera
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